La fraternità di Tarabosh/Scutari si
racconta!
Oggi, vi vogliamo raccontare la fraternità di Tarabosh (Scutari) che da quasi due anni si impegna a vivere in semplicità i valori più autentici del nostro essere Frati Minori Cappuccini. Una casa missionaria incarnata in un popolo con la sua storia e cultura e la convivenza con altre religioni.
è per noi l’essenza della nostra vita, infatti ci chiamiamo “Fratelli”.
Essere e vivere da fratelli è il nostro modo di evangelizzare, di essere chiesa
non autoreferenziale ma che sa condividere e mettere insieme le proprie
risorse. Per far ciò, ci impegniamo a creare un ambiente di fiducia e
familiare, vivendo insieme i pasti, la preghiera, il capitolo locale, la
formazione permanente e la ricreazione. Come fraternità, stiamo seguendo il
percorso formativo dei “10 comandamenti”. Anche l’apostolato è quasi sempre
condiviso con un’altro fratello così come “vuole” san Francesco. Chi ci
incontra comprende di incontrare una fraternità e non il singolo.
Il valore della minorità:
come frati minori cerchiamo di
vivere la minorità in tutti i suoi aspetti. La nostra casa, seppur bella, si
trova nella periferia della città di Scutari, nel quartiere “Liria” abitato per lo più dai Rom di
etnia egiziana. Siamo a pochi chilometri dal Montenegro. Infatti, serviamo
pastoralmente i villaggi di confine. Non abbiamo dipendenti in casa e lavoriamo
con le nostre mani. Indossiamo sempre il saio, sia dentro che fuori casa, come
segno della nostra consacrazione ed espressione di appartenenza all’ordine e
sobrità nel vestire.
Il valore della vita di preghiera:
ha la priorità sulla nostra vita, non anteponendola ad altro. Un
aspetto della vita fraterna è la preghiera fatta insieme con il Signore,
godendo della sua presenza e nutrendoci della sua Parola. Questo è il tempo più
importante da dove nasce tutto il resto. La liturgia delle ore viene celebrata
regolarmente e interamente (ufficio delle letture, lodi, ora media, vespri e
compieta). L’Eucarestia è celebrata in fraternità quattro giorni alla settimana
e tre volte nelle parrocchie, oppure dalle suore alle quali prestiamo servizio.
La
preghiera mentale, di meditazione o contemplazione, è presente 45 minuti la
mattina e 30 minuti la sera. Questa preghiera, che noi chiamiamo “del Cuore”, è quella più ricca di
“volti” ma soprattutto di Colui che ci ha chiamati, “Tu solo con Dio solo!”
Il valore dell’apostolato e il servizio dell’accoglienza:
l'apostolato è parte integrante e
necessaria della nostra vita cappuccina. Siamo chiamati, consacrati e inviati a
servire. La nostra vita non ha senso se non è al servizio della Chiesa e
soprattutto di chi soffre. Nel contesto in cui viviamo, l’apostolato è in
stretta relazione con la minorità. Le nostre parrocchie sono piccole e di
periferia, i fedeli cattolici sono la minoranza e sono famiglie “emigrate”
dalle montagne. Siamo confessori al Santuario della Madonna del Buon Consiglio;
Collaboriamo con il parroco della Cattedrale di Scutari occupandoci di un
oratorio dove celebriamo la messa e incontriamo le famiglie, i bambini e i
ragazzi per il catechismo. Gestiamo la piccola scuola elementare “Beato Zefferino” per soli bambini Rom
del quartiere che, oltre allo studio, ogni giorno consumano il pasto.
Collaboriamo con la diocesi per varie attività e commissioni diocesane e
aiutiamo i sacerdoti per le messe e confessioni. Da quest’anno abbiamo creato
un ponte con i nostri Frati Cappuccini che vivono in Grecia e che lavorano con gli
immigrati albanesi. Due volte l’anno andremo da loro per aiutarli in questo
servizio. La novità pastorale che con piccoli passi abbiamo iniziato quest’anno
è la “Pastorale di strada” a Tirana. Si rivolge ai più poveri della città. Noi frati, insieme ai “nostri” laici,
ci rechiamo nelle strade di Tirana ad incontrare coloro che vivono sulla strada
perché hanno perso tutto. Il nostro obbiettivo è portare la presenza di Cristo ai più
lontani. Andiamo in strada un giorno alla settimana, condividiamo cibo e
bevande, li ascoltiamo, offriamo loro un piccolo momento spirituale, pregando
insieme (anche se molti di loro sono musulmani). Ci ispiriamo a san Francesco
che abbracciò i lebbrosi facendo conoscere loro che erano preziosi per Dio. Mostrare
misericordia agli emarginati della società è fondametale per la nostra missione
cappuccina. Questo è il nostro modo di vivere il Vangelo condividendolo con gli
altri. Ci ispiriamo anche a papa Francesco che ci invita ad essere una Chiesa
in uscita, “un ospedale da campo” e,
come diceva don Tonino Bello, “Chiesa del
Grembiule”. L’accoglienza è un’altra caratteristica molto importante della
nostra presenza a Tarabosh. La nostra casa è aperta a tutti coloro che
desiderano condividere con noi la nostra vita di preghiera, di fraternità e
servizio. Tutto con uno stile semplice e genuino.
Non
ci resta che ringraziare il buon Dio per il grande dono della Vocazione ad
essere “discepoli missionari”, vivendo
il carisma francescano cappuccino nella Sua Chiesa, vigna dove essere Suoi
tralci per portare frutto!
Il Signore vi dia Pace
i
Frati Minori Cappuccini in Albania
Siete bravi carissimi fratelli. Possa il Signore vi benedica nei vostri lavori, amen
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