Sino dagli origini...
Tra la 17e e la 18e apparizione, mentre predicava nei dintorni di Lourdes, il P. Marie-Antoine de Lavaur già famoso e conosciuto come il santo di Tolosa, decise di recarsi alla Grotta di Massabielle per rendersi conto di persona di quello che accadeva in questo luogo sperduto e per incontrare la piccola veggente.
2. Padre Marie-Antoine, missionario cappuccino - statura
alta, barba lunga, saio consumato, un crocifisso incastrato nella corda, uno
sguardo che non si può dimenticare, il sorriso gioioso - con i suoi carismi ha
segnato lungo cinquant'anni di intenso apostolato tutta la Francia. A suo tempo ha goduto di una popolarità straordinaria; ha
pubblicato quasi ottanta opere, tra cui Les
Grandes Gloires de Saint-Antoine de Padoue, con una tiratura di mezzo
milione di copie.
Dal 1893 si dedica all’Opera del Pane di Sant'Antonio, in
concomitanza con lo sviluppo della devozione al santo francescano in Francia, e
negli ultimi anni della sua vita, realizza un vecchio sogno facendo costruire
la cappella della Madonna della Consolazione a Lavaur suo paese natale.
Muore a Tolosa l’8 febbraio 1907 nella solitudine di un
convento glaciale, da cui l’autorità pubblica non ha avuto il coraggio di
cacciarlo per paura di una sommossa popolare. Al suo funerale una folla immensa di oltre cinquantamila persone secondo la
stampa dell'epoca ha voluto accompagnarlo per l’ultimo viaggio. Il suo corpo riesumato nel 1935 dal cimitero cittadino riposa
ora nella cappella del suo convento, divenuto proprietà dei Carmelitani nel
1999. La sua tomba non ha mai cessato di essere oggetto di fervente devozione. È dichiarato venerabile il 23 gennaio 2020.
3. L’operaio di Maria è a Lourdes. La Vergine è appena nuovamente apparsa il mercoledì di Pasqua. Bernadette che ha fatto la sua prima comunione il 3 giugno, deve partecipare alla messa che celebrerà il Cappuccino. Di fronte a questa ragazzina pia e candida come un angelo, così povera e così gracile, il frate è incantato. Bernadette fa pure la comunione durante la sua messa e il Padre scrive: “Quello stesso giorno, mi è permesso interrogarla a lungo. Ogni sua parola è per me una perla preziosa che ho devotamente incastonato nello scrigno dei miei ricordi più religiosi". P. Marie-Antoine si lascia deliziare dalla storia di Bernadette. Nessun dubbio lo sfiora. È tutto vero. Bernadette è qui, come un fiore caduto dal cielo o meglio dal cuore stesso di Maria, per essere la testimone perpetua e sempre sensibile delle Apparizioni. L'ultima delle quali avrà luogo il 16 luglio.
4. A Lourdes la presenza dei cappuccini sarà sempre viva, nonostante tutto. Oltre il ricordo di P. Marie-Antoine e il suo busto alla fine della Via Crucis, oltre ai numerosi confratelli che durante tutta la stagione dei pellegrinaggi si recano da tutto il mondo presso la Grotta di Massabielle per accompagnare gruppi, c’è un cappuccino che veglia e precede i confratelli. In uno dei cimiteri della cittadina dei Pirenei, una tomba è meta di pellegrinaggi. È sempre ricoperta di fiori freschi e di tanti ex voto: vi è sepolto fra Giacomo da Balduina, pellegrino a Lourdes (1908-1948). Nato a Balduina in provincia di Padova, entrò tra i cappuccini a Rovigo. Nel 1918 dovette interrompere gli studi per compiere il servizio militare a Milano. Dopo quattro anni riprese la strada del convento e il 28 settembre 1922 a Bassano del Grappa, vestì l’abito francescano e poi sarà a Venezia per gli studi teologici. Ben presto si ammala gravemente. I superiori, convinti che non sarebbe vissuto a lungo, lo fanno ordinare sacerdote. Dopo l’ordinazione con difficoltà porta avanti il suo ministero in modo eroico e si distingue particolarmente nell’ascoltare le confessioni soprattutto uomini, sacerdoti e seminaristi che accoglie nella sua cella. Un giorno confida a un seminarista che, come lui, si reggeva in piedi con le stampelle: «Io invece, non posso attendermi nulla di meglio. Mi sono offerto vittima a Dio per la santificazione dei sacerdoti. Dio ha accettato l’offerta e ha disposto che l’encefalite letargica fosse lo strumento più adatto al raggiungimento del mio ideale».
Molto devoto della Madonna, si reca in pellegrinaggio nel 1941 e 1946 a Loreto e nel 1948 va in treno a Lourdes. Sarà l’ultimo viaggio. Ha chiesto una grazia speciale. Non la guarigione, ma poter partire per il cielo sotto lo sguardo di Maria: arriva intorno alle 16 del 21 luglio 1948, dopo 35 ore di viaggio. In preda alla febbre ripeteva, “alla Grotta presto, portatemi alla Grotta”, il medico dispone invece di trasportarlo all’ «Asile», dove si accolgono i pellegrini malati. Con il passare delle ore il respiro di padre Giacomo diventa ansimante e affannoso. Perde conoscenza, ma più tardi all’ora dei vespri, apre gli occhi e, con voce flebile, canta il Magnificat poi rende la sua anima a Dio com
e desiderava sotto lo sguardo di Maria pur non essendo stato alla Grotta. Sepolto nel cimitero di Lourdes, la sua tomba è luogo di grazie per innumerevoli pellegrini del mondo intero. Il 16 giugno 2017, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui padre Giacomo è stato dichiarato Venerabile.
3. Bisognerà tuttavia attendere il 2017
per vedere una fraternità di cappuccini a Lourdes. Il sogno di Marie-Antoine
diventa realtà, la presenza di p. Giacomo una benedizione! I santi ci precedono
e aprono le strade. L’apostolo e il pellegrino sono ancora qui a vegliare sulla
nascente fraternità dei cappuccini della città mariana.
La fraternità di Lourdes nasce nell’ambito del Progetto delle fraternità per l’Europa, molto opportunatamente ribattezzato “San Lorenzo da Brindisi”. Siamo attualmente 5 fratelli 3 provenienti della Provincia di Sardegna e Corsica, una della provincia di Messina in anno sabbatico e un postnovizio della provincia di Francia.
Come si è
arrivati a Lourdes? Inizialmente, le Provincie di Sardegna e Corsica e quella
di Genova (la fraternità iniziale contava un frate di Genova deceduto, fra
Andrea Caruso) hanno proposto al provinciale di Francia l’apertura di una
fraternità sul territorio francese. Hanno riflettuto per
qualche tempo sulle modalità di collaborazione con la provincia di Francia. Non c'erano posizioni o piani
predeterminati. L'unico
desiderio espresso era quello di collaborare nell'ambito del progetto
"Fraternità per l'Europa".
Lourdes si è imposta da sé. Diciamo semplicemente che diversi fattori sono stati determinanti: Lourdes è un luogo di visibilità e offre tutte le possibilità per mettere in pratica quanto espresso nella Carta del Progetto; una roccaforte della vita della Chiesa francese dove molti, cattolici e non, si danno un tacito appuntamento;
un luogo dove al centro stanno il malato e il debole; un luogo francescano a più di un titolo: è qui che Maria ha detto il suo nome, Io sono l'Immacolata Concezione, un nome tanto caro al cuore di tutti i figli di San Francesco; la presenza di due venerabili Marie-Antoine de Lavaur, il grande apostolo di Lourdes, e Giacomo da Balduina, entrambi prossimi alla beatificazione (si spera!); ma ciò che colpisce è che il desiderio del Vescovo di Lourdes ha coinciso con il nostro. Lui sognava di avere un segno comunitario di vita fraterna ben visibile (“col vostro abito!”) in questo santuario.Come frati siamo soprattutto
impegnati a tutti i livelli nella pastorale del santuario, nell’accoglienza dei pellegrini, a servizio di una struttura di persone in difficoltà psichica ma anche per qualche servizio nella diocesi. La fraternità è pure inserita nella vita della Provincia di Francia: la presenza di fr. Marie-Nicolas e prima di lui di fr. Samuel, frati in formazione, hanno giovato molto a tessere legami forti col resto della Provincia. A Lourdes la nostra casa, proprietà del santuario, non ci consente di accogliere tutti i confratelli dell’Ordine che ci chiedono l’ospitalità. Ma alla luce di quanto detto non sarebbe inutile riflettere su un potenziamento della nostra presenza. Lourdes dà una visibilità mondiale al nostro Ordine.Possiamo dire che questi 4 anni
vissuti a Lourdes, sono stati un tempo di grazia e di benedizione.
Pace e bene!
Contributo di fr Jean-Marcel Rossini - attuale guardiano.
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