mercoledì 14 aprile 2021

I Cappuccini e la Madonna di Lourdes -

Sino dagli origini...



1. L’11 febbraio 1858, una giovane ragazza di Lourdes recatasi con due amiche lungo il fiume Gave per raccogliere legna di nome Bernadette Soubirous, sente un rumore come un forte colpo di vento. Alzando gli occhi vide nell’incavo di una Grotta una bella Signora che le fa cenno di avvicinarsi; la Bella Signora le sorrideva. Marie-Antoine scriverà: “Ed è in questa povera grotta di Lourdes, fino ad ora ignorata e sconosciuta alla Francia e al mondo, che l'universo verrà a contemplare questo sorriso!” Per ben 18 volte la fanciulla si recherà alla Grotta come glielo ha chiesto la Signora. Queste apparizioni sconvolsero la società del tempo e suscitarono grande entusiasmo.

Tra la 17e e la 18e apparizione, mentre predicava nei dintorni di Lourdes, il P. Marie-Antoine de Lavaur già famoso e conosciuto come il santo di Tolosa, decise di recarsi alla Grotta di Massabielle per rendersi conto di persona di quello che accadeva in questo luogo sperduto e per incontrare la piccola veggente.

 

2. Padre Marie-Antoine, missionario cappuccino - statura alta, barba lunga, saio consumato, un crocifisso incastrato nella corda, uno sguardo che non si può dimenticare, il sorriso gioioso - con i suoi carismi ha segnato lungo cinquant'anni di intenso apostolato tutta la Francia. A suo tempo ha goduto di una popolarità straordinaria; ha pubblicato quasi ottanta opere, tra cui Les Grandes Gloires de Saint-Antoine de Padoue, con una tiratura di mezzo milione di copie.

È nato a Lavaur (Tarn) il 23 dicembre 1825 in una famiglia molto pia. Il giorno successivo viene battezzato con il nome di Léon Clergue e consacrato alla Beata Vergine. Ha avuto una vocazione precoce entrando all'età di 11 anni nel seminario minore di Tolosa. Ordinato sacerdote nel 1850, viene subito nominato vicario a Saint-Gaudens dove sente la chiamata di San Francesco e nel 1854 entra nel noviziato dei Frati cappuccini a Marsiglia; il giorno della festa di sant’Antonio di Padova diventa padre Marie-Antoine. Un anno dopo inizia a predicare con successo a Marsiglia, a Tolone, prima di essere inviato, all'età di 32 anni, a fondare il grande convento dei Cappuccini di Tolosa al quale sarebbe stato legato per tutta la vita. La sua notorietà raggiunge velocemente tutta la città. Il suo amore per i poveri, la sua passione per Cristo e Maria Immacolata, e la sua vita umile fatta di distacco e dimenticanza di sé, gli valgono l’appellativo “il Santo di Tolosa”, prima ancora di compiere 40 anni.

Grande “operaio” di Maria, ha promosso e animato molti pellegrinaggi mariani, e sarà all'origine della devozione popolare a Notre-Dame de Lourdes e dei primi grandi pellegrinaggi.  


Dal 1893 si dedica all’Opera del Pane di Sant'Antonio, in concomitanza con lo sviluppo della devozione al santo francescano in Francia, e negli ultimi anni della sua vita, realizza un vecchio sogno facendo costruire la cappella della Madonna della Consolazione a Lavaur suo paese natale.


Missionario cappuccino fino in fondo, inventivo e con un'energia sorprendente, confessore instancabile, porta avanti le sue battaglie su tutti i fronti: la scristianizzazione del paese, lo smarrimento dei costumi, la disobbedienza in tutte le sue forme, la libertà dei religiosi disprezzati e costretti all'esilio nel 1880 e soprattutto nel 1903. Le sue armi sono la preghiera, la formazione religiosa del popolo a cominciare dai bambini, la predicazione popolare (parla spesso in dialetto conducendo i suoi ascoltatori verso un Dio di misericordia e di amore).


Muore a Tolosa l’8 febbraio 1907 nella solitudine di un convento glaciale, da cui l’autorità pubblica non ha avuto il coraggio di cacciarlo per paura di una sommossa popolare. Al suo funerale una folla immensa di oltre cinquantamila persone secondo la stampa dell'epoca ha voluto accompagnarlo per l’ultimo viaggio. Il suo corpo riesumato nel 1935 dal cimitero cittadino riposa ora nella cappella del suo convento, divenuto proprietà dei Carmelitani nel 1999. La sua tomba non ha mai cessato di essere oggetto di fervente devozione. È dichiarato venerabile il 23 gennaio 2020.

 

3. L’operaio di Maria è a Lourdes. La Vergine è appena nuovamente apparsa il mercoledì di Pasqua. Bernadette che ha fatto la sua prima comunione il 3 giugno, deve partecipare alla messa che celebrerà il Cappuccino. Di fronte a questa ragazzina pia e candida come un angelo, così povera e così gracile, il frate è incantato. Bernadette fa pure la comunione durante la sua messa e il Padre scrive: Quello stesso giorno, mi è permesso interrogarla a lungo. Ogni sua parola è per me una perla preziosa che ho devotamente incastonato nello scrigno dei miei ricordi più religiosi". P. Marie-Antoine si lascia deliziare dalla storia di Bernadette. Nessun dubbio lo sfiora. È tutto vero. Bernadette è qui, come un fiore caduto dal cielo o meglio dal cuore stesso di Maria, per essere la testimone perpetua e sempre sensibile delle Apparizioni. L'ultima delle quali avrà luogo il 16 luglio.


P. Marie-Antoine ha chiesto a Bernadette di ripetere per lui i gesti che hanno accompagnato le parole: "Io sono l'Immacolata Concezione". Lui stesso racconta che Bernadette raccogliendosi dice: « Lei ha fatto così ». E "allo stesso tempo, il suo viso assume un'espressione così adorabile che il ricordo non svanirà mai dalla mia memoria. Come la Santa Vergine, Bernadette stende prima le mani, poi le solleva all'altezza delle spalle, infine le unisce sul petto e, guardando il cielo, mi dice: - È in quel momento che la Santa Vergine ha detto queste parole: Io sono l'Immacolata Concezione ”. Sembrava una visione di cielo. Bernadette è trasfigurata, qualcosa di soprannaturale le passa sul viso, i suoi occhi si tuffano nell'infinito! Entrambi profondamente commossi, stiamo in silenzio per un momento. “Cara bambina, quanto sei felice! Bernadette annuisce modestamente con la testa. "Oh, Padre mio, quanto è bella, la Vergine Santissima, quanto è bella! Tutte le statue, tutte le signore della terra non sono niente a suo confronto! "


Il P. Marie-Antoine, terrà particolarmente presente una richiesta della Madonna : "Voglio che si venga qui in processione". Un tale desiderio trova un eco particolare nel suo animo di apostolo. E Mons. Peyramale, parroco di Lourdes, non avrà sostegno più forte e collaboratore migliore del cappuccino. I due uomini, di forte fede ed energia ostinata, erano fatti per andare d'accordo. Il 18 gennaio 1862, il vescovo di Tarbes riconobbe le apparizioni, autorizzò il culto nella Grotta e propose anche di costruire lì un santuario. Insieme, i due sacerdoti prenderanno provvedimenti per promuovere i pellegrinaggi alla Grotta di Massabielle. Tuttavia, occorreranno più di sei anni per organizzare il primo grande pellegrinaggio regionale, quello di venti parrocchie nella regione di Tarbes, guidato da P. Marie-Antoine.

Ma il Cappuccino, apostolo di Maria fin dall'adolescenza, approfittando di una missione che predica nei dintorni, si reca a Lourdes nell'aprile 1862. È un pellegrinaggio solitario. In una lettera descrive ai genitori quanto ha provato. La penna non ha il potere di esprimerle, dobbiamo vedere, ascoltare e sentire queste cose dal cielo! Maria è lì, ancora visibile, si respira il profumo che ha lasciato in questa valle, in questa grotta e su queste colline. Mi sembra di rivederla e di sentire la sua voce, quando vedo e sento la pastorella che ha avuto la fortuna di essere visitata da Lei diciotto volte ".


L’anno successivo, forse una sera di maggio 1863, sono forse le nove, una ventina di persone pregano lì in una semi oscurità. Circa altrettante candele bruciano ai piedi di un'immagine della Vergine. Tutto tace. "Queste candele devono camminare e cantare", disse tra sé il cappuccino. Detto fatto. Tutti sono invitati a prendere una delle candele.
Nelle loro mani, queste torce formano un semicerchio davanti alla Grotta, al canto dell'Ave Maris Stella.
Il giorno dopo cento candele, poi migliaia e migliaia correranno sul sentiero tortuoso, sulla spianata o nel prato”. E dal 1872, con l’inizio dei grandi pellegrinaggi, queste processioni con le fiaccole sono al centro della liturgia popolare di Lourdes.


Padre Marie-Antoine ha fatto grandi cose a Lourdes. Quante altre, tuttavia, avrebbe ancora voluto realizzare. I buoni padri della Grotta, come li chiama, diffidano delle sue iniziative e dei suoi progetti, cercano di resistergli in tutti i modi. Ma lui ha argomenti che disarmano. Nel 1870, vede l’erigenda Basilica dell’Immacolata: lui la vorrebbe molto più grande per rendere un culto perpetuo a Maria. Sogna pure la presenza dei cappuccini come confessori. Intorno al 1880, una benefattrice gli darà i soldi in contanti per costruire un grande convento per i frati ma il periodo è quello delle espulsioni anticlericali e deve rifiutare i soldi: tutti i frati, tranne lui, sono in esilio!

                   

4. A Lourdes la presenza dei cappuccini sarà sempre viva, nonostante tutto. Oltre il ricordo di P. Marie-Antoine e il suo busto alla fine della Via Crucis, oltre ai numerosi confratelli che durante tutta la stagione dei pellegrinaggi si recano da tutto il mondo presso la Grotta di Massabielle per accompagnare gruppi, c’è un cappuccino che veglia e precede i confratelli. In uno dei cimiteri della cittadina dei Pirenei, una tomba è meta di pellegrinaggi. È sempre ricoperta di fiori freschi e di tanti ex voto: vi è sepolto fra Giacomo da Balduina, pellegrino a Lourdes (1908-1948). Nato a Balduina in provincia di Padova, entrò tra i cappuccini a Rovigo. Nel 1918 dovette interrompere gli studi per compiere il servizio militare a Milano. Dopo quattro anni riprese la strada del convento e il 28 settembre 1922 a Bassano del Grappa, vestì l’abito francescano e poi sarà a Venezia per gli studi teologici. Ben presto si ammala gravemente. I superiori, convinti che non sarebbe vissuto a lungo, lo fanno ordinare sacerdote. Dopo l’ordinazione con difficoltà porta avanti il suo ministero in modo eroico e si distingue particolarmente nell’ascoltare le confessioni soprattutto uomini, sacerdoti e seminaristi che accoglie nella sua cella. Un giorno confida a un seminarista che, come lui, si reggeva in piedi con le stampelle: «Io invece, non posso attendermi nulla di meglio. Mi sono offerto vittima a Dio per la santificazione dei sacerdoti. Dio ha accettato l’offerta e ha disposto che l’encefalite letargica fosse lo strumento più adatto al raggiungimento del mio ideale».


Molto devoto della Madonna, si reca in pellegrinaggio nel 1941 e 1946 a Loreto e nel 1948 va in treno a Lourdes. Sarà l’ultimo viaggio. Ha chiesto una grazia speciale. Non la guarigione, ma poter partire per il cielo sotto lo sguardo di Maria: arriva intorno alle 16 del 21 luglio 1948, dopo 35 ore di viaggio. In preda alla febbre ripeteva, “alla Grotta presto, portatemi alla Grotta”, il medico dispone invece di trasportarlo all’ «Asile», dove si accolgono i pellegrini malati. Con il passare delle ore il respiro di padre Giacomo diventa ansimante e affannoso. Perde conoscenza, ma più tardi all’ora dei vespri, apre gli occhi e, con voce flebile, canta il Magnificat poi rende la sua anima a Dio com

e desiderava sotto lo sguardo di Maria pur non essendo stato alla Grotta. Sepolto nel cimitero di Lourdes, la sua tomba è luogo di grazie per innumerevoli pellegrini del mondo intero. Il 16 giugno 2017, papa Francesco ha autorizzato la promulgazione del decreto con cui padre Giacomo è stato dichiarato Venerabile.

 

       3. Bisognerà tuttavia attendere il 2017 per vedere una fraternità di cappuccini a Lourdes. Il sogno di Marie-Antoine diventa realtà, la presenza di p. Giacomo una benedizione! I santi ci precedono e aprono le strade. L’apostolo e il pellegrino sono ancora qui a vegliare sulla nascente fraternità dei cappuccini della città mariana.

       La fraternità di Lourdes nasce nell’ambito del Progetto delle fraternità per l’Europa, molto opportunatamente ribattezzato “San Lorenzo da Brindisi”. Siamo attualmente 5 fratelli 3 provenienti della Provincia di Sardegna e Corsica, una della provincia di Messina in anno sabbatico e un postnovizio della provincia di Francia.


Come si è arrivati a Lourdes? Inizialmente, le Provincie di Sardegna e Corsica e quella di Genova (la fraternità iniziale contava un frate di Genova deceduto, fra Andrea Caruso) hanno proposto al provinciale di Francia l’apertura di una fraternità sul territorio francese. Hanno riflettuto per qualche tempo sulle modalità di collaborazione con la provincia di Francia. Non c'erano posizioni o piani predeterminati. L'unico desiderio espresso era quello di collaborare nell'ambito del progetto "Fraternità per l'Europa".


Lourdes si è imposta da sé. Diciamo semplicemente che diversi fattori sono stati determinanti: Lourdes è un luogo di visibilità e offre tutte le possibilità per mettere in pratica quanto espresso nella Carta del Progetto; una roccaforte della vita della Chiesa francese dove molti, cattolici e non, si danno un tacito appuntamento;

un luogo dove al centro stanno il malato e il debole; un luogo francescano a più di un titolo: è qui che Maria ha detto il suo nome, Io sono l'Immacolata Concezione, un nome tanto caro al cuore di tutti i figli di San Francesco; la presenza di due venerabili Marie-Antoine de Lavaur, il grande apostolo di Lourdes, e Giacomo da Balduina, entrambi prossimi alla beatificazione (si spera!); ma ciò che colpisce è che il desiderio del Vescovo di Lourdes ha coinciso con il nostro. Lui sognava di avere un segno comunitario di vita fraterna ben visibile (“col vostro abito!”) in questo santuario.

Come frati siamo soprattutto

impegnati a tutti i livelli nella pastorale del santuario, nell’accoglienza dei pellegrini, a servizio di una struttura di persone in difficoltà psichica ma anche per qualche servizio nella diocesi. La fraternità è pure inserita nella vita della Provincia di Francia: la presenza di fr. Marie-Nicolas e prima di lui di fr. Samuel, frati in formazione, hanno giovato molto a tessere legami forti col resto della Provincia. A Lourdes la nostra casa, proprietà del santuario, non ci consente di accogliere tutti i confratelli dell’Ordine che ci chiedono l’ospitalità. Ma alla luce di quanto detto non sarebbe inutile riflettere su un potenziamento della nostra presenza. Lourdes dà una visibilità mondiale al nostro Ordine.

Possiamo dire che questi 4 anni vissuti a Lourdes, sono stati un tempo di grazia e di benedizione.


Pace e bene!



Contributo di fr Jean-Marcel Rossini - attuale guardiano.

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